​ANALISI CONGIUNTURALE


Nel 2022, l’industria della chimica organica di base ha seguito, a livello internazionale, le tendenze globali di crescita, mostrando un andamento coerente con il macro-scenario economico.
A livello nazionale il settore ha fronteggiato un periodo di grande dinamismo, ha risentito, oltre che della questione energetica, delle tensioni geopolitiche e delle conseguenze sugli scambi; della transizione ecologica; della pressione degli import da Paesi e regioni più competitive.
Lo scenario italiano dell’industria della chimica inorganica di base è stato pesantemente influenzato dall’aumento dei costi dell’energia elettrica che, combinato con una situazione già difficile dell’industria manifatturiera, hanno portato ad una drastica riduzione della domanda.
Nel corso del 2022 i prezzi di vendita della soda caustica sono costantemente aumentati, con valori più che raddoppiati rispetto a quelli di inizio d’anno, in congiunzione con gli altissimi valori raggiunti dall’energia elettrica. A fronte di una domanda debole, ridottasi poi ancora nella seconda metà dell’anno, la disponibilità di prodotto è rimasta costante, con una produzione domestica modulante e un volume di importazioni dall’estero in grado di compensare le variazioni nazionali.
In uno scenario di domanda stabile, la disponibilità di acido cloridrico è stata globalmente inferiore a quella del 2021, anche le importazioni sono calate, con una conseguente forte crescita dei prezzi, diminuiti nell’ultimo periodo dell’anno a seguito di un incremento dell’offerta domestica di prodotto.
Il mercato dell’ipoclorito di sodio, ha risentito dell’aumento dei costi energetici, seppure in modo meno pesante rispetto alla soda caustica ed all’acido cloridrico. La domanda si è rivelata mediamente debole, anche considerando lo storico andamento stagionale; la stessa è stata soddisfatta essenzialmente dai produttori nazionali, con un sensibile calo delle importazioni.
Nel corso del 2022, il mercato dell’acido solforico è stato influenzato dalla scarsità di prodotto; tra le cause la ridotta produzione legata a manutenzioni, gli elevati costi dell’energia elettrica e la guerra in Ucraina. I grandi consumatori italiani hanno registrato una riduzione significativa nei consumi e nelle produzioni per carenza di materie prime ed elevati costi di gestione. Il mercato domestico ha pertanto seguito la tendenza internazionale: i settori più colpiti sono stati l’auto, il tessile-conciario, la ceramica e alcuni settori legati alla chimica di base. Le esportazioni hanno registrato graduali segnali di ripresa. La disponibilità di zolfo sul mercato italiano è rimasta limitata.
Le produzioni italiane di altre sostanze hanno registrato un andamento diverso in funzione dei mercati finali di riferimento con una crescita apprezzabile rispetto al 2021 per il carbonato di sodio e il perossido d’idrogeno; una marcata contrazione delle quantità prodotte per il bicarbonato e il cloruro di calcio. In generale, la domanda complessiva si è comunque attestata ai livelli ante-pandemici.
Per il settore dei tensioattivi si sono registrati consumi lievemente in calo rispetto all’anno precedente, con un andamento dei prezzi altalenante, influenzato dal costo delle materie prime e dell’energia.