​Fosforo


E’ un elemento chimico e fa parte della chimica di base.
E’ uno degli elementi più importanti perché è essenziale al metabolismo delle piante e di tutti gli esseri viventi.
Il Fosforo infatti è un costituente del DNA e delle membrane cellulari.
La presenza del fosforo nelle piante e negli esseri viventi venne individuata per la prima volta nell’urina.
Il Fosforo si presenta in varie forme: il Fosforo bianco, molto infiammabile e velenoso e il Fosforo rosso, più stabile, meno volatile e meno tossico.

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Soprattutto fertilizzanti; esplosivi, fiammiferi, fuochi artificiali, fitofarmaci, detergenti.


Storia dei fiammiferi
Intorno agli anni ’30 del XIX secolo si mise a punto la produzione dei fiammiferi. Fu un’invenzione straordinaria, che di fatto rendeva possibile a tutti e in ogni momento l’accesso al fuoco.
Anche per merito di un italiano, Sansone Valorba, si incominciò a utilizzare per la testa del fiammifero del Fosforo che insieme allo Zolfo dava una buona infiammabilità, previo sfregamento su superfici ruvide.
Sansone Valorba costruì a Napoli una fabbrica di fiammiferi e inventò anche i fiammiferi con il bastoncino di cera, i cosiddetti “cerini”.
Il Fosforo bianco venne presto sostituito dal Fosforo Rosso che è meno reattivo e meno tossico.
Oggi anche il Fosforo rosso è stato sostituito dal Fosforo sesquisolfuro che, insieme al Potassio clorato, costituisce la testa dei fiammeferi normali che si accendono per sfregamento su qualsiasi superficie ruvida.
Nei fiammiferi di sicurezza, invece, la testa è composta da una sola sostanza, normalmente il clorato di potassio, mentre il fosforo si trova sulla lista di carta normalmente incollata sui bordi della scatola. Sfregando il fiammifero su questa lista di carta le due sostanze vengono a contatto e concorrono ad ottenere la fiamma.
Se il fiammifero viene sfregato su altre superfici, non si accenderà. Da qui il nome di fiammiferi di sicurezza.

Fosforo