Nel 2021, l’industria della chimica organica di base ha seguito l’andamento delle attività produttive, caratterizzato da un affievolirsi degli effetti negativi legati alle drastiche misure adottate dalla maggior parte dei paesi per combattere la pandemia di COVID-19.
Nel corso dell’anno, sono stati favoriti i mercati dei beni di consumo e i comparti connessi al settore home (costruzioni, elettrodomestici, arredamento) mentre sono risultati molto penalizzati settori quali quello dell’auto.
Si è mantenuta alta, anche se assestata su livelli più regolari, la domanda di tutti i prodotti chimici volti a contrastare la diffusione del virus. Il 2021 ha visto crescere la produzione dell’industria chimica anche se in maniera discontinua a causa delle criticità legate a disponibilità/costi di numerose materie prime. Per l’industria della chimica inorganica di base lo scenario europeo degli impianti di produzione cloro-soda è stato ancora caratterizzato dagli effetti della pandemia di COVID-19, anche in Italia il mercato ha registrato andamenti alquanto dissimili della domanda. I principali prodotti del cloro-soda (soda caustica, acido cloridrico, ipoclorito di sodio) hanno mostrato comportamenti diversi. Il mercato della soda caustica è stato caratterizzato da una domanda dall'andamento variabile, soddisfatta principalmente dalle importazioni dall’estero. Per quanto riguarda l’acido cloridrico, in uno scenario di domanda stabile, la disponibilità di prodotto nazionale, è stata globalmente inferiore a quella del 2020, mentre le importazioni, in netta crescita, hanno in generale compensato il gap di disponibilità necessario a soddisfare la domanda interna. Il mercato dell’ipoclorito di sodio è stato ancora influenzato degli effetti della pandemia, con un sensibile calo delle importazioni. Il mercato dell’acido solforico a livello globale è stato influenzato dalla scarsità di prodotto. I grandi consumatori italiani hanno registrato una significativa ripresa nelle produzioni trainando il mercato interno anche nei settori più colpiti lo scorso anno come l’automotive, il tessile-conciario e la cosmetica, oltre che settori legati alla chimica di base. Le esportazioni, nonostante la forte richiesta, sono state limitate vista la scarsità di prodotto sul mercato. I mercati trainanti come sempre risultano essere il settore del metallurgico e quello dei fertilizzanti. La disponibilità di zolfo sul mercato italiano è rimasta limitata. Le produzioni italiane di altre sostanze di chimica inorganica di base nel 2021 hanno registrato un deciso recupero rispetto all’anno precedente. Per il settore dei tensioattivi, il 2021 è stato caratterizzato da consumi costanti rispetto all’anno precedente.